Kinpo

Tutti i pupazzi di questa pagina sono stati realizzati alla buona con tempere acriliche, pastelli a cera, matite e altro su tela o assemblaggi di carte e cartone. Insomma un gran putiferio per riprodurre realtà comunque incerte. C’è da guardarle per ritrovaci se stessi oppure anche gli altri. Molte delle opere esistono ancora, altre sono sparite o trafugate. I formati sono vari, dal metro abbondante a piccoli cartoni di venticinque per venticinque centimetri.
Per informazioni interpellare l’esperto.
 
 
affacci
IL CONTROLLATORE DI AFFACCI
A posto. Una scena così l’ho vista a Napoli. Un uomo sulla sessantina esce a passo svelto da un portone, attraversa il piazzale, s’affaccia nel vicolo sottostante. Poi si ritira senza che il suo viso muti espressione. Non muove un muscolo. Mentre mi passa accanto lo sento mormorare tra i denti una cosa tipo -A posto.-
 
 
alconcorso
CONCORSO ITTICO
Il numero 29. Questa tela l’ho portata, per ridere, all’esposizione intitolata pomposamente
-Il Cavallo Onirico- era il1992 e alla Fiera di Roma si teneva l’annuale mostra equina Cavallinfiera.
Il Presidente della giuria, il prof. Sgarbi, chiamato a dare un giudizio sul livello qualitativo delle opere in concorso fu sentito dire -Basso, il livello è terribilmente basso, però, il numero 29… Almeno fa ridere.-
 
 
ammiratore
L’AMMIRATORE SEGRETO
Eppure fa di tutto per essere scoperto. Ma, nel terrore di riuscirci, vive di nascosto il suo sogno segreto e quando è sveglio fa finta di niente e maltratta i sottoposti e gli amici. E se gli capita di trovarsi vicino al traguardo rincorso, innesta la marcia bassa e batte in ritirata. Un caso eclatante di codardia preventiva.
 
 
donna
LA RACCOGLITRICE DI MANDARINI
Isolabella. Da bambino infilavo la testa nel controbuffet e ci trovavo un mondo. Nel gioco di specchi vedevo riflessi centinaia di bicchieri da vino e da cognac, migliaia. E al centro, come un totem, quella bottiglia di liquore dal colore incredibile. Il mandarinetto. Avrò avuto nove anni e la prima volta mi è piaciuto proprio tanto. Poi, l’ho sognata spesso quella signora. E aveva il suo stesso profumo.
 
 
fumatore
IL FUMATORE DI SIGARETTE STRANIERE
Rhot Handle. Il fumo di una sigaretta può evocare strane storie. Queste tedesche nel pacchetto rosso le ho viste per la prima volta a Monaco di Baviera che avevo diciannove anni, e ne ho fumate. Buone, con quelle schegge di tabacco che si appiccicano alle labbra. Il fumatore invece l’ho visto a Procida, dove raramente passano balene, e dove ho sentito dire qualcosa del tipo -Eh, che volete, qui non c’è maschio e non c’è femmina.-
 
 
houdini
HOUDINI IL MAGO
Matto da legare! Sfida l’atroce morte per annegamento e se la ride a bocca chiusa. A chi gli chiede -Chi te lo fa fare?- risponde che non crede nel destino, nel coraggio e nell’amore. Crede solo a sua madre che è la sola che lo sa cullare.
 
 
manmort
LA MANO MORTA
Scende alla prossima? Ogni scusa è buona per spingersi più vicino al possibile obiettivo e, ancora meglio, coronare con successo i desideri alimentati da certe improvvise pulsioni. Allora l’ideale è salire sulla Circolare che di fermate ne fa tante e da cui smontare in corsa è possibile.
 
 
mutanda
L’UCCELLINO IN GABBIA
Amore prigioniero. Non sembra, ma questa filastrocca è anche una malinconica canzoncina d’amore in cui si narra di una vicenda triste fra due poveri esseri che non ce la fanno ad incontrarsi.
Me la sento ancora nelle orecchie, mia zia che la fa andare mestamente a cantilena.
 
 
nano
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
Un pezzo d’uomo dalla vita in su. Sguardo fiero e petto in fuori, anche quando è costretto a filarsela in fretta incalzato dal sospetto che lazzi e sberleffi possano degenerare in linciaggio. Sotto le finestre, di notte, gli cantano la canzoncina del cuore troppo vicino al buco del culo e lo fanno incazzare tanto da non prendere più sonno. Poi se la ride quahdo lo chiamano a interpretare ruoli indimenticabili.
 
 
pulcirana
PULCINELLA L’ASSASSINO
La Sirena Partenope si dice fosse andata in moglie al vile e stronzo Pulcinella. Ed eccola la sua triste fine. Il disgraziato consorte per liberarsi del pesante fardello di responsabilità e del peso di una famiglia mai desiderata, subitamente la precipita in fondo al pozzo senza fondo. Tenendo botta negherà sempre il suo misfatto alludendo alle continue crisi di pressione e scompensi di nervatura della povera sirena. Giorni dopo, qualcuno l’ha incontrato in Via Serapide a Pozzuoli, nei pressi del Macello e giura di avergli sentito borbottare -S’era fatta brutta, pareva ‘na ranocchia.-
 
 
osteriabugia
L’OSTERIA DEL TRENTA FEBBRAIO
A tavola compari! Per chi si avventura nel dominio della menzogna lasciandosi cullare dal frizzante venticello della calunnia ci vuole, alfine, una sosta ristoratrice alla locanda del misfatto dove il pasto è incerto, la bevuta sofisticata e dove carte truccate possono regalare vincite in oro, risse e morte. Alla fine il conto bugiardo sarà presentato. Non ci saranno resti e non si pretenderanno mance.
 
 
porco
SONO UN PORCO. E VI ODIO
Che altro si può aggiungere. La poetica dell’esperto è tutta qui: nel cordiale sguardo liquido si nasconde solo astio. E forse pure invidia.
 
 
pulci
PULCINA L’IRRESOLUTO
Essere o malessere? Nessuno ha mai visto Pulcinella senza maschera, ebbene egli è uomo bellissimo dai lineamenti fini e l’occhio ficcante. È bruno di carnagione e il suo viso è illuminato da enormi occhi azzurrogrigio. Quando non indossa il suo costume da superfetente veste all’inglese senza rinunciare a qualche accessorio un pochino osé. Ai piedi porta un paio di scarponcini di foggia originale che gli regalano un incedere altalenante e un beccheggio involontario. Insonnia da racconto di Poe.
 
 
ssec
LA SPALLA COTTA
Non fu già per l’insolito solleone. La guerra è guerra. E quando tocca comandare il fatto è scuro, si deve dare l’esempio e sudare è vietato. Alla testa delle Legioni Tebane, il prode San Secondo sfida le ire dei tracotanti romani, è sconfitto e s’immola. Del suo martirio si conserva come reliquia il sapido prosciutto cavato dalla sua spalla destra e cotto ai fumi di legni esalanti intensi umori.
 
 
Teneranotte
TENERA E’ LA NOTTE
Il triangolo va considerato. La nostra parola d’ordine è: esplorare l’ignoto. In un mondo che rotola nella noia e si crogiola nell’incertezza tutto lo spazio è lasciato alla benevolenza della sorte e agli auspici favorevoli. Orizzonti liberi per la fantasia e per la follia del caso. E chi ha naso sceglie il meglio.
 
 
tremagi
I TRE RE MAGI
Fossero stati pure quattro che cambiava? La fatica pesa sulle stanche membra del campione del mondo dei nullafacenti. Nessuna paura. Il furor turistico di quei giorni non contanima il villano gaglioffo mascherato che lascia a pastori e zingarelli il piacere di attraversare deserti e montagne per raggiungere l’agognata capanna e trascorrere un umido week end nel campeggio allestito nella radura antistante. Quello che si deve fare oggi si puà fare domani.
 
 
vigile
IL MIO SGUARDO VIGILE
Oddio che traffico. Le nostre città sono sempre più intasate. Io veramente me le ricordo intasate ancora di più negli anni settanta. Certe piazze erano laghi di lamiera con gli autobus a sguazzarci dentro immobili e felici. Fermo di fotogramma con effetto clacson. Al centro, sul suo plinto di cemento, l’eroica guardia s’industria a incanalare. Pare un poverocristo nell’affumicatore.