il piede giusto
Avevo cinque anni quando Luna 2, la sonda dei russi impattò con successo il nostro Satellite. Si fracassò nei pressi del Mare della Serenità: una vittoria di tappa fondamentale nella corsa parallela con gli americani. Dopo lo Sputik e malgrado la povera cagnetta Laika io facevo ormai il tifo per i razzi con la falce e il martello. La Luna era nostra! Poi il tripudio del 12 Aprile del ’61 con Gagarin che si fece la sua gita ben ventitré giorni prima degli uomini a stelle e strisce. E ValentinaTereškova? Nel 1963 anticipava l’acuto femminista dell’omonima fotografa di Crepax e volava nello spazio: una supremazia assoluta.
Invece, nella notte fra il 20 e il 21 Luglio del 1969, avevo ormai quindici anni, assaporai il gusto amaro della débâcle e del tradimento. Non la presi bene. Quei fessi giulivi e zompettanti mi guastarono le vacanze e forse mi bloccarono anche la crescita. Nelle poche ore di sonno residue dormii malissimo, nel cervello mi risuonavano le parole dell’inno di tante medaglie olimpiche “sia celebre la nostra Patria libera, sicuro baluardo dell’amicizia fra i popoli”.