Dopo un temporale di maggio sono passato dal Pontile di Ostia, lì c’è l’occhio a mare dei romani. I resti della Libecciata sollevavano la sabbia bagnandola con le goccioline sospese dal vento: un umido giallognolo colorava la marina. Sono rimasto là a sognare viaggi a Levante per qualche minuto e poi basta.
Dall’altra parte del Lungomare sul lato della piazza con i portici c’è un baretto dove tutti vanno a mangiare i piccoli e soffici krapfen ripieni di creme o marmellata. A richiesta possono arrivare anche dall’alto, trasportati da un dirigibile-sputnik lungo la cremagliera che sorvola il banco per scaricarli caldi nelle mani del fortunato mangiatore.